Caschi
Casco di sicurezza: la protezione sul lavoro è la priorità
I caschi protettivi sono fra gli accessori più diffusi in ambito sicurezza sul lavoro. Sono praticamente indispensabili, ne esistono infatti innumerevoli tipologie, ognuna destinata alla specifica attività da svolgere.
Il casco di sicurezza si compone di tre parti principali: calotta, imbracatura e cinturino sottogola
Calotta: robusta sezione esterna del casco destinata alla protezione dagli urti.
Imbracatura: contribuisce alla funzionalità della calotta attutendo l' urto, costituisce la sezione interna del casco.
Cinturino sottogola: è una cinghia regolabile progettata per garantire la massima stabilità del casco di sicurezza, molti modelli dispongono di un rivestimento aggiuntivo in tessuto o plastica per assicurare maggiore comfort all' operatore.
I caschi di protezione vengono realizzati con materiali differenti a seconda del campo di destinazione. I maggiori prodotti di fattura sono:
Polietilene - Una resina termoplastica che gode di ottime proprietà isolanti e resistenza al calore, si tratta attualmente dei caschi più diffusi in commercio.
Fibra di vetro - Fibra artificiale di origine minerale con elevate caratteristiche isolanti sia termiche che elettriche, ad alta resistenza alla forza meccanica ed estremamente leggera.
Alluminio - Sfrutta le principali caratteristiche di resistenza, leggerezza e durabilità.
Ricordiamo che, in Europa, tutti i dispositivi di sicurezza devono riportare la marchiatura CE. Le attuali norme di sicurezza si dividono in 4 principali categorie di destinazione, ognuna delle quali stabilisce scrupolosamente l' esatto livello di protezione che il casco deve garantire.
Norma EN 397
É la normativa vigente sui caschi di protezione per uso generale, definisce il livello massimo di resistenza all' urto, alle temperature elevate e alla penetrazione.
Norma EN 812
Riguarda i caschi antiurto, stabilisce il grado di resistenza agli urti e al rischio di foratura, così come i requisiti del cinturino sottogola. Prevede inoltre requisiti opzionali come la resistenza alle fiamme, ai contatti elettrici e a temperature estremamente basse.
Norma EN 50365
Si tratta della normativa applicata ai caschi elettricamente isolati progettati per le installazioni a bassa tensione. Garantisce la protezione contro esposizioni di breve durata a una corrente di 440 V AC, ma comprende anche la protezione contro tensioni di 1000 V AC e 1500 V DC.
Norma EN 14052
Riguarda i caschi con il maggiore grado di protezione. É infatti una normativa che riguarda in particolare il settore industriale. Prevede l' utilizzo obbligatorio del cinturino sottogola e può vantare la massima resistenza sia alle temperature elevate che agli impatti, anche laterali e contro oggetti appuntiti.
Come scegliere il casco di sicurezza sul lavoro?
La scelta del casco di sicurezza in cantiere o in azienda è piena responsabilità del datore di lavoro che ha il compito di individuare scrupolosamente la natura dei possibili rischi. Il pericolo cambia entità e natura fra un operaio che lavora in fune, su impalcature o con importanti macchinari industriali, per cui ogni casco deve essere selezionato in base al tipo di mansione svolta e al suo contesto.
Per fare qualche esempio base, ci sono elmi di sicurezza in cui il cinturino sottogola si sgancia al raggiungimento di 25 Kg in modo da evitare che l' operatore possa restare incastrato e strangolarsi, ma al contrario, il cinturino di un casco da alpinista non si apre prima di 50 Kg per scongiurare il rischio di urti o cadute dalle pareti rocciose.
La natura del rischio, e quindi anche il casco di sicurezza, cambia negli ambienti di lavoro in cui vi è il pericolo di entrare in contatto con un elevato potenziale di tensione elettrica, è questo il caso del casco dielettrico che fa parte dei dispositivi salvavita di III° categoria (DPI). Siamo nel contesto dei rischi legati all' arco elettrico per cui è in vigore la normativa 50365: 2002.
Ancora diversa la situazione per la maggior parte dei lavoratori impiegati nei cantieri del settore edile e industriale, il casco di sicurezza in questo caso deve fornire la protezione necessaria contro la caduta di oggetti molto pesanti scongiurandone le potenziali, ingenti conseguenze, la normativa vigente per questo tipo di casco corrisponde alla sigla EN 14052: 2013.
Le sigle sul casco di sicurezza
In relazione ai caschi di sicurezza, possiamo individuare diverse sigle, riportiamo di seguito alcune fra le principali che possiamo trovare nei caschi a normativa EN 397 , elmi di sicurezza molto diffusi nell' ambito industriale.
MM - (metal molded) - Capacità di resistenza al contatto con residui di metalli incandescenti.
LD - (lateral deformation) - Capacità di resistenza alla deformazione laterale.
VAC - (volts in alternate current) - Potenziale di isolamento dielettrico a 440 VA.
Accessori per il casco di sicurezza
Il casco da lavoro per incrementare il suo potenziale protettivo può disporre di diversi e validi accessori. É il caso delle visiere integrate o sovrapponibili, le cuffie per proteggere l' udito dai forti rumori che spesso sono praticamente costanti nei cantieri, anche l' eventuale applicazione di adesivi catarifrangenti o dai colori fluo può essere importante per rendere l' operatore più visibile. Ovviamente non tutti i dispositivi opzionali sono necessari per ogni settore lavorativo, la scelta è sempre strettamente connessa al tipo di lavoro. Un esigenza comune, invece, riguarda sicuramente la confortevolezza del casco, sono ad esempio disponibili protezioni per il collo, imbottiture intercambiabili e lavabili per migliorare l' igiene del casco, sistemi di regolazione riguardo la circonferenza cranica, in modo che il casco possa adattarsi perfettamente a tutti gli operatori. Ulteriori caratteristiche possono riguardare la presenza di prese d' aria posizionate in modo strategico in favore di una migliore traspirazione.
Colore del casco antinfortunistico
La colorazione del casco fa parte di una scelta funzionale e non puramente estetica: il casco di lavoro deve risultare ben visibile, di conseguenza è bene che abbia una colorazione ad alto contrasto con l' ambiente circostante. Al contempo, il colore del casco deve rispecchiare il più possibile l' organizzazione aziendale, può differenziare la dipartizione di ruoli e mansioni. Come possiamo ben evincere, quando si tratta di caschi di sicurezza sul lavoro, nessun dettaglio è lasciato al caso.
Quanto dura un casco da lavoro?
Anche il casco di sicurezza ha una data di scadenza, l' utilizzo è consentito generalmente entro i 5-7 anni, ma un casco altamente professionale può avere una durata di utilizzo consentito anche per 10 anni continuativi. Indipendentemente dalla categoria di appartenenza è fondamentale che il casco sia periodicamente sottoposto a controlli da parte di personale esperto; possiamo quindi dedurre che ogni tipologia di casco necessita di tempistiche e revisioni differenti; ad esempio, se i caschi di II° categoria non sono obbligatoriamente soggetti al controllo, il casco dielettrico di III° categoria, invece, deve essere sottoposto a controlli annuali obbligatori.